La Fondazione Eni Enrico Mattei, insieme alla rete italiana del Sustainable Development Solutions Network (SDSN Italia), ha elaborato il progetto “SDSN Italia SDGs City Index”.

Il Report italiano intitolato “Per un’Italia sostenibile: l’SDSN Italia SDGs City Index” prende come unità di riferimento il comune – l’entità politica ed amministrativa principalmente responsabile di un gran numero di politiche che influenzano il territorio sotto la propria giurisdizione. Questo strumento include indicatori per 16 su 17 SDGs, con l’esclusione del Goal 14 (La vita sott’acqua) per motivi di comparabilità.

Uno degli obiettivi del Rapporto è quello di colmare i gap presenti nel contesto nazionale, a) creando un collegamento tra la realtà italiana a livello nazionale e le sfere locali, e b) considerando l’eterogeneità economica, sociale e geografica del nostro Paese.

Il City Index rappresenta uno strumento analitico di programmazione per le realtà urbane in grado di incoraggiare la riflessione su quelle che possono essere le politiche orientate alle sfide odierne, allo stesso tempo accrescendo la consapevolezza degli organi pubblici, degli stakeholder e della società civile in merito al raggiungimento degli Obiettivi internazionali. In questo modo, il progetto condiviso sviluppa uno strumento che si propone di fotografare il grado di sviluppo sostenibile a livello locale dei comuni-capoluogo di provincia; questo, per aiutare le comunità locali ad affrontare le questioni ancora irrisolte delle realtà urbane.

Grazie al Rapporto, gli amministratori locali possono prendere spunto dall’Agenda 2030 per fronteggiare, in maniera coordinata, le sfide principali della nostra città – dalla lotta alla povertà all’efficienza energetica, dalla mobilità sostenibile all’inclusione sociale. Ancora, grazie all’indice sviluppato, i decision makers possono identificare altre realtà territoriali con situazioni e sfide simili, facilitando così il dialogo nazionale per promuovere ed accelerare il progresso.

Il progetto che ha portato alla nascita dell’indice è iniziato nel 2018; dopo sei mesi i suoi risultati sono stati pubblicati nel Rapporto “Per un’Italia sostenibile: l’SDSN Italia SDGs City Index”.

Un primo set di indicatori è appena stato aggiornato (febbraio 2020); questi verranno pubblicati dalla Fondazione Eni Enrico Mattei nel corso dell’anno.

Considerato il fatto che l’indice urbano verrà riproposto indicativamente ogni due anni, i vecchi indicatori verranno continuamente aggiornati, mentre nuovi indicatori verranno aggiunti, rendendo possibile una comparazione delle performance delle città a distanza di anni.

Il primo Rapporto (FEEM, 2018) analizza 101 comuni-capoluogo di provincia italiani in base a 39 indicatori su 16 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, così come definiti dalle Nazioni Unite nel 2015. L’aggiornamento degli stessi si è invece basato su 48 indicatori sugli stessi 16 Goal.

L’analisi che ha portato alla definizione di questo strumento scientifico e di policy si inquadra nel più ampio framework internazionale definito da SDSN per l’individuazione di metriche ed indicatori statistici che misurano le performance delle città relativamente agli SDGs. Il progetto ha mosso i primi passi dall’Agenda 2030 dell’ONU, intersecata con la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS) e la Strategia Urbana per lo Sviluppo Sostenibile.

Step 1: Ricognizione degli indici di sostenibilità urbana esistenti a livello internazionale e nazionale

Come punto di partenza sono stati esaminati documenti che applicano differenti metodologie per la valutazione delle politiche urbane, basati su indicatori urbani e con qualche relazione con gli SDGs. Per la loro rilevanza particolare, occorre segnalare i seguenti documenti di riferimento:

  • Global indicator framework for the SDGs and targets of the 2030 Agenda for Sustainable Development;
  • SDG UN indicators for Sustainable Development;
  • SDG Index and Dashboards Report 2017. Global Responsibilities - International Spillovers in Achieving the Goals;
  • ISO 37120. Sustainable development of communities – Indicators for city services and quality of life;
  • The U.S. Cities Sustainable Development Goals Index 2017, Achieving a Sustainable Urban America;
  • CASBEE for CITIES 2015. Environmental Performance Assessment Tool for Municipalities;
  • ICity Rate. La classifica delle città intelligenti italiane 2017 e 2018;
  • Sustainable development in the EU. Monitoring report on progress towards the SDGs in an EU context.

La maggior parte degli indicatori definiti in queste metodologie non sono di applicazione diretta al contesto municipale e per questo è stato necessario adattarli.

Step 2: Identificazione di set di indicatori elementari (ambientali, economici e sociali), raccolta dati ed elaborazione delle informazioni

Per identificare indicatori appropriati, sono stati dapprima raccolti quelli potenziali, poi valutati e selezionati. La valutazione si riferisce a criteri individuali come per esempio la validità, la disponibilità e la qualità dei dati. Per realizzare un primo filtro, sono stati identificati quegli indicatori più rilevanti per gli ecosistemi urbani dal punto di vista dello sviluppo sostenibile; infine, sono stati raggruppati secondo concetti o parole chiave descritti in ciascun SDG.

Step 3: Creazione degli indicatori elementari

Gli indicatori selezionati sono stati raccolti da fonti locali e/o riconosciute a livello scientifico, con dati pubblici e consolidati (ad esempio l’Istituto Nazionale di Statistica, centri di ricerca, Ministeri italiani). I dati sono stati raccolti, laddove possibile, per tutti i comuni-capoluogo di provincia del Paese Italia.

Come risultato del processo precedente, è stata elaborata una lista definitiva di indicatori quantitativi associati ai target appropriati. Sono stati scartati gli indicatori di carattere qualitativo, quelli ottenuti a partire da indagini, e quelli il cui risultato è binario (presenza o assenza di servizi, ad esempio bike sharing).

In parallelo, sono state filtrate le basi dei dati, considerando solo come validi i dati su scala comunale o provinciale, in base al contesto oggetto della valutazione. Attraverso criteri di affidabilità, sono state date per valide solo le fonti locali e/o riconosciute a livello scientifico, con dati pubblici e consolidati.

Step 4: Normalizzazione e aggregazione

Al limite del possibile, è stata data priorità alle basi di dati internazionali per criterio di replicabilità. Nei casi in cui questi indicatori ufficiali non fossero disponibili su scala urbana, sono stati selezionati indicatori alternativi che perseguono la stessa finalità.

Gli indicatori ritenuti maggiormente appropriati per la rappresentazione sono stati selezionati e normalizzati per garantire la stesse unità di misura; infine, i dati sono stati aggregati mediante una specifica funzione.

Step 5: Presentazione dei risultati

I risultati sono stati presentati senza aggregazioni territoriali né di macro area (economica, sociale, politica o ambientale). L’approccio metodologico e i risultati del progetto sono dettagliatamente descritti in una pubblicazione. Ancora, contenuti correlati (i profili delle città italiane, i Brief sull’argomento ecc.) sono disponibili online sotto forma di documenti Word o Excel (il Rapporto è disponibile qui: https://www.feem.it/m/projects/2018-cavallifarnia-sdsnitaliasdgscityindex2018.pdf; i contenuti sono disponibili qui: https://www.feem.it/m/projects/2018-cavallifarnia-sdsnitaliasdgscityindex2018.pdf).

Obiettivo principale del Rapporto è quello di fornire una misura condivisa in grado di analizzare il livello di sostenibilità delle realtà urbane; stabilire un database di indicatori per il monitoraggio degli SDGs a livello urbano, così come identificare le lacune informative più rilevanti; selezionare le priorità di azione per (in) ciascuna città; stimolare il dibattito sul ruolo delle città e la loro azione nei confronti degli SDGs.